Haffkine, la lotta contro la peste nel XX secolo

Nonostante Waldemar Haffkine, il batteriologo russo di origine ebraica, avesse cambiato per sempre il modo di affrontare il colera e la peste bubbonica, nell'ottobre del 1930 morì come aveva quasi sempre vissuto: in solitudine. Nel suo necrologio, il pioniere della chirurgia antisettica Joseph Lister lo definì «il salvatore dell'umanità» per il suo contributo alla lotta contro queste malattie. Tuttavia la notizia della sua morte passò quasi inosservata e la sua figura cadde nel dimenticatoio. Passò molto tempo prima che i suoi meriti ricevessero il giusto riconoscimento. Haffkine nacque nel 1860 a Odessa (allora parte dell'impero russo), una città che offriva un ambiente particolarmente favorevole alla comunità ebraica di cui faceva parte la sua famiglia, e ricevette un'educazione laica. A diciannove anni entrò all'università per studiare fisica e matematica, e presto…