DOPO L'ESECUZIONE da parte dell'avversario, la salma del gladiatore giustiziato veniva portata fuori dall'arena dell'anfiteatro attraverso la porta Libitinensis, un nome legato alla dea Libitina, che presiedeva i funerali. La destinazione finale era lo spoliarium, il luogo dell'anfiteatro dove la salma veniva spogliata delle armi. Fra i romani circolavano credenze superstiziose sui gladiatori defunti. Le spose, il giorno prima del matrimonio, venivano pettinate con la punta di una lancia precedentemente conficcata nel corpo di un gladiatore deceduto, a indicare che la moglie sarebbe stata legata al marito tanto quanto l'arma era stata legata al gladiatore. Si credeva anche che il sangue ancora caldo dei gladiatori, raccolto in una coppa o sorbito direttamente dalla ferita, fosse un rimedio efficace per l'epilessia.…
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Storica (Digital) - 1 Issue, N. 193