Nel 480 a.C. Serse, il re dei re a capo del gigantesco impero persiano, completò i preparativi per radunare il più grande esercito dell’antichità, composto da più di 100mila guerrieri provenienti da ogni angolo dell’impero e da una flotta di circa 1.200 navi.
Gli obiettivi di questa colossale mobilitazione erano le orgogliose città-stato ai confini occidentali dei domini del re, che dieci anni prima avevano resistito a un’altra invasione persiana guidata dal padre di Serse, Dario.
I greci, che sfidavano così il potere achemenide, dipinsero Serse come accecato dal rancore e spinto dal desiderio di vendetta. Ma se così fosse stato, il monarca persiano non avrebbe offerto loro l’opportunità di cedere «terra e acqua» in un gesto di sottomissione che avrebbe scongiurato l’invasione. In realtà, la preoccupazione principale di Serse…
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Storica (Digital) - 1 Issue, N. 184