Vasari afferma che era un «miracolo grandissimo, che quella età e grossa et inetta avesse forza d'operare in Giotto sì dottamente». Vissuto tra XIII e XIV secolo, l'artista mise in atto una rottura con la tradizione pittorica di quel tempo, disegnando dal vero, cioè con maggiore realismo e naturalezza rispetto al passato. A proposito dell’Incoronazione della Vergine nella cappella Baroncelli, Vasari scrive: «E perchè in questa opera è scritto a lettere d'oro il nome suo et il millesimo, gl'artefici che considereranno in che tempo Giotto senza alcun lume della buona maniera diede principio al buon modo di disegnare e di colorire, saranno forzati averlo in somma venerazione». Nella sua Vita sono riportati numerosi aneddoti sull'apprendistato presso il pittore Cimabue che, impressionato dal realismo di una pecora disegnata da un giovanissimo…
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Storica (Digital) - 1 Issue, N. 185