L a saggezza attribuita ai sacerdoti d’Egitto spinse molti greci a visitare il Paese, come avrebbero fatto Talete di Mileto o Ferecide di Siro, considerati maestri di Pitagora. Diogene Laerzio racconta che il tiranno di Samo, Policrate, diede a Pitagora una lettera di raccomandazione per il faraone Ahmose II, presumibilmente per facilitare i rapporti con i sacerdoti. Non sembra che questi fossero molto disponibili a condividere le proprie conoscenze, visto che quando Pitagora si presentò al cospetto dei sacerdoti di Eliopoli questi lo mandarono a Menfi, e quelli di Menfi lo inviarono a Diospoli (Tebe). A ogni modo, la tradizione vuole che imparasse la lingua e la scrittura egizie (cosa che avrebbe richiesto anni), che studiasse astronomia e geometria e apprendesse la teoria della reincarnazione, che gli egizi associavano alla…
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Storica (Digital) - 1 Issue, N. 191