La furia delle guerre negli scatti di Capa

La mostra documenta l'audacia di Robert Capa, reporter che nel 1954 rimase ucciso dallo scoppio di una mina in Indocina

NOVE SEZIONI CONTENENTI 300 OPERE Indossava l'abito di luce di un grande torero, ma non uccideva» affermò Henri Cartier-Bresson, pioniere del fotogiornalismo, a proposito di Robert Capa, uno dei più celebri e coraggiosi fotoreporter di guerra del XX secolo. La volontà di conseguire un risultato, consegnando allo spettatore la crudezza degli scorci bellici e il dolore dei civili, portò Capa a rischiare in prima persona. Attraverso un corpus di trecento scatti divisi in nove sezioni, la mostra al Museo Diocesano di Milano si pone l'obiettivo di rendere la parabola umana e professionale del fotografo ungherese dalla Guerra civile spagnola (1936–1939) alla Guerra d'Indocina (1946–1954). Il 25 maggio 1954, mentre entrava in un campo per fotografare una pattuglia francese che accompagnava un distaccamento tra Nam Dinh e Thai Binh, nel Vietnam…

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Storica (Digital) - 1 Issue, N. 186

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