Come in qualsiasi processo, anche in quello di Salem i giudici s'impegnarono a dimostrare i capi d'imputazione con prove concrete. Furono effettuati esami corporali per individuare segni fisici della possessione diabolica. Furono eseguite perquisizioni nelle case, e vennero trovate bamboline o pozioni usate, secondo loro, per riti satanici. Oltre a ciò, i magistrati accettarono un tipo di prova molto particolare, la cosiddetta “prova spettrale”. Con tale termine si faceva riferimento agli spettri o fantasmi che una strega scagliava contro una persona allo scopo di farle del male o ucciderla. Diverse persone coinvolte negli episodi di Salem dichiararono che erano apparsi loro spettri malefici di questo genere. Ovviamente ammettere un simile tipo di prova comportava un problema di non facile soluzione: come accettare o confutare qualcosa che aveva visto una sola…
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Storica (Digital) - 1 Issue, N. 186