Nell'antica Grecia raggiungere un'età avanzata poteva costituire una benedizione o una maledizione. Da un lato, si era portati a credere che una lunga esistenza fosse un regalo degli dei, eppure, se quell'esistenza non rispondeva a condizioni dignitose, il dono si tramutava in condanna, al punto che la persona stessa arrivava a desiderare la propria morte.
I greci non praticavano quella che è oggi detta eutanasia (termine greco che significa buona morte). Il suicidio non era contemplato per ragioni legate non tanto alla salute, quanto piuttosto all'onore e alla reputazione, avendo una connotazione morale. Tuttavia vi era chi, ormai incapace di badare a sé stesso e giunto alla fine del proprio ciclo vitale, decideva con libertà di lasciarsi morire, in genere d'inedia. Tale azione veniva definitiva morte (thanatos) opportuna (kai- ros). Si…
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Storica (Digital) - 1 Issue, N. 186