Due signori uniti da un mito. Uno è finlandese e si chiama Alvaar Aalto, l’altro è italiano e si chiama Gio Ponti. I nordici inventano il mito mediterraneo come nostalgia di un sacro fatto di volumi che sembra inverarsi in una sequenza di catacombe nervate. Ancor prima, il sacro mediterraneo dei baltici è nel lungo tunnel a sezione antriforme composto dal mutevole battere della luce come bagliore scandito nel ritmo di una sontuosa prospettiva. A Cuma questo spartito conduce alla camera del vaticinio e a Riola – dove Alvar costruisce la sua chiesa per Giacomo Lercaro – è processione di bagliore verso l’acme della croce. Gio Ponti a Taranto tratta il lampo come un telaio di finestre, il suo è un panorama sociale e collettivo. Presago del destino postatomico della…
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Lampoon (Digital) - 1 Issue, issue 21